Tutti sappiamo che la finanza ha giocato e continua a giocare un ruolo determinante nella crisi globale degli ultimi anni. Non a caso l'evento che viene preso a riferimento come momento di inizio del disastro economico che stiamo vivendo è il crollo del colosso finanziario Lehman Brothers nel 2008. Ma ci siamo mai fermati un attimo a chiederci da cosa dipenda il crescente proliferare della finanza a scapito dell'economia reale? Forse no. Pensiamo agli uomini che decidono dei nostri destini in modo confuso, sentendoli lontani dalle nostre miserie quotidiane, li accusiamo della nostra rovina e non ci capacitiamo di come si possa essere così miopi ed egoisti. Odio, rabbia e recriminazione si sovrappongono e alla fine tutto ciò che ci rimane è un impotente vittimismo, un frustrante senso di ingiustizia. Noi crediamo che però possa essere utile provare a comprendere alla radice la mentalità del Wolf of Wall Street di turno, non solo perchè evidentemente la cosa ci riguarda, ma anche perchè siamo a nostra volta protagonisti di questa storia.
Cos'è la finanza se non l'arricchimento
immediato, senza scopo nè obiettivo a lungo termine, di chi non
pensa e non vuole pensare al domani, ma solo al godimento presente ed effimero? Non si crea nulla, non si apporta nulla di nuovo e di buono al mondo, ma solo a se stessi e al proprio portafogli. E qui entriamo in gioco noi. Perchè anche se ci sembra di essere lontani anni luce dagli squali della finanza, forse è solo una questione di possibilità e "fortunate" circostanze. La mentalità della maggior parte delle persone infatti è la stessa, la logica del carpe diem e del massimo godimento immediato è imperante. "Si vive una volta sola", quante volte lo abbiamo pensato? Questa idea della vita senza uno scopo, dettata solamente dal caso e da una serie di eventi accidentali, ci ha condotti ad un nichilismo esasperato, che porta con sé l'egoismo senza limiti di chi pensa di avere un'unica possibilità per "godersela", sulle spalle degli altri, sulle spalle del mondo, sulle spalle della sua stessa anima. Ci siamo abituati a vedere la vita come da un treno in corsa che non riusciamo a fermare, per quanto ci sforziamo, mentre scorre il tempo e le possibilità rimangono indietro, nemmeno le vediamo, affannati come siamo a rincorrere sogni non nostri che ci lasciano insoddisfatti, affannati come siamo a nasconderci da noi stessi perchè terrorizzati dalla stazione finale che si avvicina inesorabilmente. Ci siamo convinti che l'unica cosa che possiamo fare, nell'esasperante attesa, sia passare freneticamente il nostro tempo, pensando il meno possibile alle conseguenze delle nostre azioni. Sostanzialmente quindi se il mondo va a rotoli non è solamente colpa dei soliti noti, perchè i Wolfs of Wall Street di turno a nostro avviso condividono con un enorme numero di persone la stessa mentalità nichilista e disillusa, portatrice solo di insoddisfazione e distruzione.
Come possiamo quindi cambiare le cose? Non c'è una risposta generica, l'importante crediamo sia essere disposti a porsi la domanda. Se lo siamo, a quel punto possiamo iniziare un percorso diverso, tracciare un'altra strada, scorgere nuove direzioni, che ci riavvicinino a noi stessi e agli altri. Ancora una volta: il mondo è un nostro riflesso, e insieme possiamo cambiarlo!