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martedì 11 marzo 2014

Renzi: rottamatore sì, ma dell'Italia

Da questa recentissima intervista a "Che tempo che fa" del nuovo Presidente del Consiglio nominato, Matteo Renzi, emergono alcuni aspetti preoccupanti che consolidano ulteriormente (come se ce ne fosse ancora bisogno) la pessima opinione che ci siamo fatti di lui e delle sue politiche.

In particolare, in questo post, vogliamo approfondire un tema a noi caro, e che dovrebbe stare a cuore a tutti gli italiani orgogliosi della propria storia e della propria cultura.

Circa al minuto 28 dell'intervista, parlando del nostro sterminato patrimonio artistico e culturale, Renzi si chiede "ma è mai possibile che si debba aver paura di privati che vogliono investire per rimetterlo a posto e di strutture che vogliono gestirlo in modo più serio?" Secondo il nostro nuovo Presidente del Consiglio "è pubblico il fatto che un bambino di 8 anni possa visitare Pompei senza il rischio di cascare sotto un muretto. Il servizio pubblico non deriva dal fatto che i soldi li metta il pubblico. Servizio pubblico deriva dal fatto che un bambino di fronte ad un capolavoro artistico, culturale e archeologico si renda conto di essere parte di quella grande bellezza."

In pratica Renzi cerca di spiegarci come privatizzare un patrimonio artistico, storico e cultuarale unico come quello italiano non significa svenderlo. Significa permetterci di poterne usufruire pienamente, senza per questo dover rischiare la vita. E aggiunge, quasi seccato, che non ha nessuna rilevanza il fatto che non sarà più di proprietà del popolo italiano, perchè continuerà ad essere nostro finchè continueremo a sentirlo parte di noi.

Ma ci rendiamo conto? E' come se decidessimo di svendere casa nostra perchè siamo dei gran pigri e non abbiamo mai voglia di pulirla. Sicuramente il nuovo acquirente la farà risplendere! E poi dai, magari trattando ci farà un buon prezzo così di tanto in tanto potremo visitarla e vedere quanto la tiene in ordine... Che importa se saremo costretti a dormire sotto a un ponte?!? Finchè continueremo a sentirla casa nostra nel cuore, continuerà ad essere tale!

Ecco, non sappiamo come la pensiate voi, ma noi non ragioniamo così. Prima di rinunciare ad avere un tetto sopra la testa proveremmo almeno a metterci un po' più d'impegno, e se proprio non fossimo in grado, proveremmo almeno ad assumere una donna delle pulizie!

Evidentemente al nostro nuovo governo non interessa far funzionare meglio la macchina statale, ma soltanto demolirla. Gli aspetti di inefficienza vengono evidenziati e denuciati, ma non per correggerli, solamente per propagandare le solite politiche neoliberiste di privatizzazione e svendita di tutto ciò che è pubblico (come d'altronde dimostra quest'altro recente provvedimento del governo Renzi).

Ci siamo stufati di questa retorica secondo la quale l'imprenditore investirà per il bene della collettività. La storia, che ormai conosciamo bene, è molto diversa, e ci racconta che l'unico motivo che spinge un individuo a investire dei capitali è quello di accumularne ancora di più.

E poi chi dovrebbe decidere quanto valgono il Colosseo, la Torre di Pisa, la Mole Antoneliana, le rovine di Pompei, ecc? Si tratta di un valore incommensurabile, che non si può esprimere in pezzi di carta. Ovviamente a molti imprenditori farebbe gola mettere le mani su opere d'arte uniche come quelle citate, dato che gli garantirebbero un prestigio e una rendita senza fine, ma dentro ognuna di quelle opere c'è la nostra storia, la nostra cultura, c'è un pezzo di noi. Nessuno può decidere di (s)vendere cose come queste, non fosse altro perchè non sono solamente nostre, ma anche delle future generazioni.

Se il problema è la pigrizia, lo Stato ha tutti i mezzi per intensificare i controlli e rendere più efficiente la gestione del patrimonio. Se il problema sono i soldi, la soluzione, che è comunque necessaria, è l'uscita dall'euro. Come abbiamo spiegato dettagliatamente in questo articolo infatti, tutte le politiche di austerity che l'Europa ci impone servono proprio a metterci in ginocchio per costringerci ad accettare le svendite e le privatizzazioni di cui l'attuale promotore telecomandato è Matteo Renzi.

L'Italia deve tornare ai suoi legittimi proprietari: i cittadini!

1 commento:

  1. SE PROPRIO DEVO DIRLA TUTTA,NON SONO I MONUMENTI CHE MI PREOCCUPANO MA IL MODO DEL PERCHE SI VOGLIONO PRIVATIZZARE E COMUNQUE MONUMENTI O NO VOGLIO USCIRE DALL'EURO A COSTO DI FARMI MANGIARE ANCHE LA PRIMA CASA

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