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lunedì 5 maggio 2014

Ecco perchè questa Europa non sarà mai una comunità

Il nostro mondo si fonda su solide e indiscutibili certezze, che ne spiegano e ne regolano i meccanismi. Sono i nostri capisaldi, in un certo senso, isole di sicurezza in un oceano di incertezze. Sembra dunque evidente che tendiamo a custodire gelosamente questo genere di conoscenze come verità assolute, che arrivano a giustificare la nostra esistenza e determinati nostri comportamenti.

In particolare in questo articolo vogliamo occuparci di una teoria che ha influito enormemente sulle nostre coscienze e sulla nostra visione del mondo: la teoria dell'evoluzione di Darwin. Nel suo libro del 1859, "L'origine delle specie", il naturalista inglese argomenta la sua teoria, secondo la quale gli individui di una popolazione sono in competizione fra loro per le risorse naturali, e in questa lotta per la sopravvivenza l'ambiente opera una selezione, detta selezione naturale. Con la selezione naturale vengono eliminati gli individui più deboli, cioè quelli che per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni ambientali. Questi quindi sono condannati a perire lungo il percorso evolutivo, perchè solo i più forti sopravvivono e trasmettono i loro caratteri ai figli.

Fin da bambini ci hanno insegnato che la teoria di Darwin è la verità assoluta, con colorati disegni sui nostri libri di scienze ci hanno spiegato come i primi microrganismi si siano formati nel brodo primordiale, per poi evolversi in pesci, dai quali sono nati gli anfibi, da questi i rettili, e a seguire uccelli e mammiferi, il tutto giustificato da meccanismi di adattamento all'ambiente e di selezione naturale degli individui più forti. Selezione che ha portato, passando per le scimmie, al suo massimo prodotto: l'uomo, animale tra gli animali, predatore tra i predatori, vincitore supremo e punto di arrivo dell'evoluzione (fino ad ora).


Dunque, non possiamo che chiederci: come mai nessuno ci ha mai detto che la teoria di Darwin non solo non è mai stata dimostrata, ma addirittura esistono alcune importanti prove scientifiche che la confutano? Bisogna ricordare, innanzi tutto, che quando Darwin formulò la sua teoria non era ancora stata scoperta la struttura del Dna, nè Gregor Mendel aveva ancora reso noti i suoi studi sull'ereditarietà dei geni. La teoria dell'evoluzione fonda invece le sue basi sulla teoria dell'evoluzione biologica di Lamarck, che sosteneva che tutti gli organismi fossero il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali. Lamarck supponeva che i caratteri acquisiti da un organismo nel corso della sua vita per adattarsi all'ambiente si trasmettessero ai discendenti. Secondo tale teoria ad esempio, le giraffe avevano sviluppato il loro lungo collo in seguito alla necessità di raggiungere i rami più alti degli alberi per cibarsi. L'utilizzo o meno degli arti, come di qualsiasi organo, ne comportava l'esistenza e l'eventuale sviluppo nel lungo periodo. Secondo Lamarck, se fossero stati amputati gli arti superiori ad un individuo, e successivamente alla sua prole, e alla prole della sua prole, per generazioni, ad un certo punto gli individui avrebbero iniziato a nascere senza braccia. 

E' stata scientificamente dimostrata l'infondatezza della teoria Lamarckiana, in quanto è appurato che gli adattamenti conseguiti da un singolo animale nel corso della sua vita non si possono trasmettere ereditariamente. Infatti questi adattamenti non modificano il patrimonio genetico dell'individuo stesso, che sarà poi trasmesso alla progenie così com'è. 

Non possiamo poi tacere che, quando Darwin formulò la sua teoria, veniva ancora scientificamente accettato il fatto che alcuni organismi potessero generarsi spontaneamente dalla materia non vivente, e veniva citato l'esempio dei vermi che apparentemente si auto-generano dalla carne in putrefazione. Successivamente, soprattutto grazie alle scoperte di Pasteur, è stato però dimostrato che è categoricamente impossibile che la materia si auto-generi, e nel caso della carne in putrefazione, la spiegazione è semplicemente che i vermi nascono dalle microscopiche uova che sono state deposte dalle mosche sulla carne. E' stato quindi negato il punto di partenza dell'intera teoria darwiniana, secondo cui la prima microscopica cellula si era auto-generata nel brodo primordiale. 

Non dobbiamo poi dimenticare che persino lo stesso Darwin nutriva forti dubbi sulla sua teoria, dubbi che però sperava sarebbero stati risolti dal progresso scientifico nei decenni successivi. In particolare la disciplina che più di tutte avrebbe potuto contribuire a provare l'effettività della teoria dell'evoluzione è la paleontologia. Infatti, se Darwin avesse avuto ragione, si sarebbero dovuti trovare innumerevoli fossili di specie non più esistenti. Questo chiaramente perchè, ad esempio, si sarebbero dovuti rinvenire i resti di quelle specie che hanno rappresentato l'anello di congiunzione tra pesci e anfibi, tra anfibi e rettili, fino ad arrivare all'anello di congiunzione tra scimmia e uomo, mancante anch'esso. Proviamo a pensare a quante specie a noi sconosciute e non più esistenti, semplici gradini lungo il percorso evolutivo, effettivamente dovrebbe essere possibile rintracciare nei fossili se la teoria di Darwin fosse corretta: un'infinità! Ma nemmeno la paleontologia è riuscita a fornire particolari prove a suffragio della teoria. Da Darwin fino ai giorni nostri sono stati rinvenuti migliaia di fossili, di cui però, a parte quelli dei dinosauri (perchè quindi dovrebbe essere così difficile trovare altrettanti fossili di tutte le ipotetiche altre specie estinte?), la stragrande maggioranza, nonostante risalga a decine o addirittura centinaia di milioni di anni fa, appartiene a specie tuttora esistenti e rimaste praticamente immutate.

Un fossile di gambero di 206 – 144 milioni di anni fa. Non è diverso dai gamberi che vivono oggi.

Non vogliamo entrare nel merito delle alternative all'evoluzionismo, questo articolo non mira a sostenere qualche teoria particolare o a dire che la teoria di Darwin non è plausibile. Vorremmo semplicemente sottolineare che anche quelle che ci vengono spacciate come verità assolute non sono per forza da prendere come tali.  Spesso si commette l'errore di sostenere che chiunque si opponga alla teoria di Darwin, lo fa perchè abbraccia la visione della Chiesa. Perchè dovremmo pensare che siano solo queste due versioni a poter spiegare la nascita della vita sulla Terra? L'unica cosa certa è che, stando ai fatti, la teoria darwiniana e quella della Bibbia hanno lo stesso livello di credibilità, dal momento che la teoria di Darwin oggi non può che essere considerata una semplice ipotesi mai dimostrata, dato che non esiste nessun tipo di prova scientifica a suo favore (ma anzi ne esistono non poche contrarie).

Ma se la teoria di Darwin non è mai stata dimostrata, e anzi nel corso del tempo sono sorti importanti problemi e incongruenze, come mai in nessun libro di testo sono riportati gli aspetti critici legati alla teoria? Come mai non viene dato spazio agli scienziati in disaccordo? Come mai l'evoluzione e la selezione naturale degli individui più forti ci vengono proposte come verità assolute? Per poter rispondere, è sufficiente riflettere sulla società in cui viviamo. Quando Darwin scrisse il suo libro, nel 1859, il contesto di post-rivoluzione industriale ha sicuramente creato un terreno fertile per lo sviluppo della sua teoria, che di certo faceva e continua a fare comodo alle elites. Infatti l'evoluzionismo ha di fatto giustificato il libero mercato, in cui i soggetti economici lottano per la sopravvivenza ed è ritenuto giusto che solo il più forte sopravviva. E' ritenuto giusto che i deboli vengano emarginati e i forti ricoperti di rispetto e ammirazione. E' ritenuto giusto perseguire i propri obiettivi con ogni mezzo, dalla furbizia all'opportunismo, dall'indifferenza all'ingiustizia, perchè si tratta solo di selezione naturale, in fondo. Se io non mangio te, tu mangerai me. Non c'è spazio per pietà, compassione, giustizia, redistribuzione e rispetto. Rimane solo il puro egoismo, la lotta per la sopravvivenza, predatore contro predatore, con ogni mezzo. 


Questo è Darwin. L'uomo è il risultato finale di centinaia di milioni di anni di soprusi, perchè per essere arrivati fino a qui significa che abbiamo sempre vinto, finora, nella lotta per la vita, dove solo il più forte sopravvive a discapito di tutti gli altri. Siamo animali, solo un po' più evoluti, e l'unica cosa che ci rimane da fare in questa vita è lottare per la supremazia sugli altri, che siano uomini o animali. Perchè solo il più forte sopravvive, e quando il debole muore non lo piange nessuno. E' Darwin. 

Se poi a ciò si aggiunge che a tale teoria, nella sua versione propagandistica, viene collegato un messaggio morale ed etico, allora è evidente che siamo di fronte ad una strumentalizzazione bella e buona da parte del sistema per autolegittimarsi agli occhi dell'umanità. Il cosiddetto "neodarwinismo sociale", cioè l'idea che, nell'ambito di un'economia liberal-capitalista, il soggetto forte dovrà avere la meglio sul soggetto debole per garantire un miglioramento delle condizioni della collettività, influenza ancora oggi le politiche internazionali e vediamo ogni giorno le conseguenze terribili a cui ha portato. 

I nostri vicini di casa greci, nella cosiddetta "comunità" che dovrebbe essere l'Unione Europea, sono nella miseria più nera senza che a nessuno importi qualcosa. Il prezzo del profitto, si sa, può essere alto. Ma mai ai danni dei più ricchi e dei più forti, che continuano a considerarci come le loro pedine sacrificabili, deboli e in quanto tali inferiori. E' la selezione naturale, no? No. 



Questa Europa, così com'è, non potrà mai essere una comunità solidale di popoli liberi e uguali. Purtroppo infatti l'Unione Europea rappresenta l'istituzionalizzazione, a livello sovranazionale, proprio della logica evoluzionista darwiniana, in cui ogni sopruso è giustificato e ritenuto necessario: così il Paese più forte schiaccia il più debole, pochissimi individui decidono la sorte di milioni di persone mai consultate e nel frattempo ristrettissime elites finanziarie scommettono e si arricchiscono sul fallimento di intere nazioni (proprio come è accaduto con la Grecia).

Noi non crediamo che una società barbara in cui si pensa solo al profitto personale, fatto a spese altrui, sia l'apice del progresso a cui l'umanità può aspirare. E' ora di abbandonare i vecchi paradigmi in cui ancora cercano di tenerci incatenati, spingendoci all'odio e alla discriminazione, all'opportunismo e alla sopraffazione. Per avere un mondo migliore, dobbiamo prima di tutto avere la forza di immaginarlo.

6 commenti:

  1. Ho letto questo articolo che mi ha piuttosto contrariato e se non foste stati voi a scriverlo, che conoscendovi so che siete in buona fede, mi sarei anche incazzato!
    Per parlare di argomenti così scientificamente impegnativi, bisogna aver letto molto sulla materia e sarebbe necessaria una buona dose di umiltà.
    Le leggi della natura sono così come possiamo verificarle quotidianamente osservando il comportamento delle specie viventi, vegetali e animali e se un leone maschio è vincente perchè scaltro e forte oltre che crudele, è così e basta. Se non crediamo che la creazione del mondo è iniziata circa 12.000 anni fa, come ci ha raccontato la bibbia, da persone razionali e lucide non possiamo mettere in discussione che l'inizio della vita sulla terra è un susseguirsi di steps che partono come minimo da 1 miliardo di anni fa . Per quanto riguarda l'uomo poi è stato l'avvento della " Cultura " che ad un certo punto ha mescolato e cambiato le regole e gli ha fatto credere di essere il punto di arrivo dell'evoluzione e gli ha fatto credere pure di essere al centro del mondo senza fargli rispettare l'utilizzo delle risorse e di tutte le altre forme di vita esistenti. Come una volta mi ha detto Leonardo Senni, nella storia dell'evoluzione ci sono sempre stati momenti di grande trauma ambientale che hanno cancellato in tempi relativamente brevi la maggior parte delle forme di vita sul nostro pianeta e la comparsa dell'uomo ( che come ben sapete da un punto di vista di tempo gelogico è paragonabile ad un attimo ) rappresenta per la vita sulla terra uno di questi momenti. Lasciamo perdere per cortesia la democrazia, perchè in natura questa non esiste. Noi uomini che abbiamo avuto l'opportunità di arrivare a livelli di conoscenza e intelligenza che nessun altro prima di noi aveva raggiunto prima, purtroppo abbiamo utilizzato molto male queste capacità, abbiamo vanificato una possibilità enorme di apprendere e conoscere e tutto quello che ci sta intorno ne è un esempio. Io ho sicuramente un punto di vista su questi argomenti " scientifico " e non è detto di essere nel giusto, ma mi permetto di suggerirvi di evitare di entrare in argomenti così impegnativi con l'atteggiamento di avere solo delle certezze, perchè c'è il rischio di apparire superficiali. Evitate poi di fare paragoni tra le leggi naturali che governano il mondo e quelle che mettono in moto i fatti di cronaca recente o meno recente. Scusatemi se sono stato diretto e un pò brutale, ma i parallelismi che avete usato nel vostro articolo dal mio punto di vista non stanno in piedi. Scusate ancora per la schittezza. Claudio

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    1. Innanzi tutto sembra doveroso farti notare per lo meno un passaggio dell'articolo, visto che apparentemente non l'hai letto: "Non vogliamo entrare nel merito delle alternative all'evoluzionismo, questo articolo non mira a sostenere qualche teoria particolare o a dire che la teoria di Darwin non è plausibile. Vorremmo semplicemente sottolineare che anche quelle che ci vengono spacciate come verità assolute non sono per forza da prendere come tali. Spesso si commette l'errore di sostenere che chiunque si opponga alla teoria di Darwin, lo fa perchè abbraccia la visione della Chiesa. Perchè dovremmo pensare che siano solo queste due versioni a poter spiegare la nascita della vita sulla Terra?" Non ha alcun senso pensare che siano possibili solamente due spiegazioni per la nascita e lo sviluppo della vita sulla Terra, dando per scontato che chiunque si trovi in disaccordo con una delle due, deve per forza abbracciare l'altra. L'umiltà dovrebbe stare proprio nel riconoscere i limiti della nostra mente umana, che non necessariamente è giunta ad un grado di sviluppo tale da potersi dare risposte certe e categoriche su questioni così importanti. Il nostro intento non è certo quello di promuovere il creazionismo, come abbiamo scritto anche nell'articolo, ma quello di muovere al dubbio rispetto a una di quelle verità che ci vengono presentate come indiscutibili, quando invece non lo sono. Ed è un dato di fatto che la teoria di Darwin non sia una verità indiscutibile, e questo, se hai modo di informarti, sono costretti ad ammetterlo anche gli scienziati darwinisti. Semplicemente perchè, altro punto ben evidenziato nell'articolo, nessuno è riuscito ancora a dimostrare la teoria, si tratta quindi solamente di supposizioni, possibili, ma di certo non indiscutibili. Come hai potuto leggere nell'articolo, ci sono numerose prove che invece vanno nella direzione opposta, verso una confutazione della teoria, che però nel corso dei decenni ha subito continue rivisitazioni e adattamenti per poter sopravvivere. Non so se sai che la versione della teoria proposta da Darwin non è più accettata scientificamente, questo perché, come abbiamo evidenziato nell’articolo, ovviamente dopo la confutazione della teoria dell’evoluzione biologica di Lamarck non era più ammissibile sostenere che gli esseri viventi avessero potuto trasmettere ereditariamente alla propria prole determinati caratteri acquisiti tramite l’adattamento all’ambiente circostante. Quindi la teoria di Darwin, per poter restare in piedi, ha dovuto subire un ammodernamento non da poco. A questo proposito, i sostenitori del neodarwinismo riscontrano la causa dell’evoluzione nelle mutazioni genetiche che periodicamente si suppone abbiano colpito alcuni individui di ogni specie, mutazioni che, se fruttuose, si sono potute trasmettere ereditariamente ai figli e poi ai figli dei figli, fino a formare nuove specie. Insomma, giusto per essere chiari, la versione dell’evoluzione per come l’aveva proposta Darwin è già stata completamente rigettata per ovvie questioni scientifiche (rileggiti la parte dove abbiamo parlato di Mendel, Lamarck e Pasteur), e oggi quindi per poter continuare a giustificare questa teoria i neodarwinisti si basano sullo studio delle mutazioni genetiche. Il punto, comunque, è che anche questa versione della teoria evoluzionista non solo non è dimostrata, ma nello stesso mondo scientifico le sono state mosse importanti critiche.

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    2. Questo soprattutto in quanto le mutazioni genetiche, per come sono state studiate fino ai giorni nostri, sono sempre state in negativo, mai creatrici, ragion per cui secondo molti scienziati non è in alcun modo giustificabile la formazione di nuovi organi grazie alle mutazioni, e non parliamo poi di nuove specie. C’erano poi anche altre prove che non abbiamo riportato nell’articolo per questioni di brevità e chiarezza, e perché, come abbiamo spiegato, l’intento non era affatto quello di confutare a priori la teoria di Darwin, ma semplicemente quello di aprire gli occhi e le menti di più persone possibile al senso critico e al ragionamento personale. Ognuno è libero di credere a ciò che vuole, ma certamente dato che la teoria di Darwin ha comportato effetti devastanti sulla nostra visione del mondo e sul nostro modo di porci nei confronti dei nostri simili, ci è sembrato doveroso condividere le conoscenze che abbiamo sviluppato autonomamente, informandoci in maniera molto approfondita, leggendo e ascoltando il parere di scienziati, geologi, paleontologi, biochimici… Se queste nostre conoscenze possono servire a mettere in discussione un paradigma che, ripetiamo, non è in alcun modo una verità assoluta, avremo fatto il nostro dovere. Il punto non è nemmeno lontanamente che i leoni non dovrebbero mangiare le gazzelle, o i gatti i topi. Questa è la natura, vengono rispettati gli equilibri dell’ecosistema, tramite il celebre esempio appunto della gazzella che mangia l’erba, il leone che mangia la gazzella, e il leone che a sua volta, una volta morto, andrà a costituire il nutrimento per l’erba di cui si nutre la gazzella. Questo meccanismo non ha nulla a che vedere con l’evoluzione e con la selezione naturale. Il dramma della teoria di Darwin è quello di averci assimilato a tutti gli altri animali, che però a differenza nostra non hanno il raziocinio, o come la chiami tu, la “Cultura”. Ci hanno fatto credere RAZIONALMENTE che siamo legittimati a calpestare tutti gli altri esseri viventi, uomini o animali, in virtù di una supposta superiorità che ci deriva dall’essere l’apice dell’evoluzione. Gli animali non hanno un linguaggio, agiscono secondo meccanismi spontanei e istintivi, se non hanno più fame smettono di mangiare e non accumulano tante ricchezze che non saranno mai in grado di spendere. Come anche tu hai evidenziato, la cosa certa è che noi siamo diversi dagli altri animali, e credere invece che siamo legittimati a schiacciare i più deboli e indifesi, anzi siamo addirittura incentivati a farlo da un istinto di sopravvivenza (perché chiaramente, basandoci sulla logica di Darwin, sopravvive solo il più forte, quindi se non schiacci l’altro, questo schiaccerà te) è agghiacciante.

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    3. Agghiacciante perché giustifica comportamenti di cui gli animali, senza raziocinio, non sarebbero mai in grado di mettere in atto. Invece noi, legittimati da una logica di selezione naturale, trasformiamo l’indifferenza in autentica malvagità. Per riportare un esempio, dimmi tu se è normale che banche tedesche e francesi scommettano letteralmente sul fallimento della Grecia, in quella che dovrebbe essere una comunità. Significa che gli azionisti hanno investito i loro soldi sul default della Grecia, sapendo che avrebbero ottenuto in questo caso un rendimento. Questa è la nostra società, dove i forti condannano a morte i deboli, e alzare la voce contro chi prova a farlo notare non ci sembra esattamente la migliore cosa che possiamo fare. Quindi riguardo ai parallelismi che ci siamo permessi di fare, sei ovviamente libero di non condividerli, come noi siamo liberi di riscontrarli e condividerli con gli altri, per un’analisi approfondita della realtà, non a compartimenti stagni. Speriamo che ora sia più chiaro il senso di questo articolo, che vuole semplicemente essere un invito all’apertura mentale, al non accettare passivamente la realtà come ci viene proposta, al credere nella possibilità di un cambiamento e a ricercare soluzioni migliori rispetto a ciò che ci circonda.

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  2. Altro articolo meraviglioso. Ho smesso di credere alla teoria darwiniana quando sono entrato nell'età della ragione. E' una baggianata spacciata per verità assoluta. Ma non ci vuole molto a capire che è fondata sul nulla. Basta il normale uso dell'intelligenza, cioè qualcosa di sconosciuto per la quasi totalità degli scienziati.

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    1. E' proprio così, è fondamentale mantenere sempre acceso il nostro spirito critico! Ti ringraziamo molto per l'apprezzamento, è davvero stimolante sentire che non siamo gli unici ad avere una diversa visione del mondo.

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