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domenica 4 maggio 2014

Nazismo, USA e UE: ecco cos'hanno in comune

Il nome Edward Bernays vi dice nulla? No? Sicuri? Peccato, perchè è l'uomo che più di ogni altro ha condizionato e ancora oggi continua a condizionare la vita, le abitudini e i più intimi desideri e paure di milioni e milioni di persone. In poche parole si tratta di un pubblicitario.

Nato nel 1891 e morto alla veneranda età di 103 anni nel 1995, Bernays è considerato una delle personalità più influenti del XX secolo dal magazine Life. Il suo più grande merito? Fu tra i primi ad utilizzare, e in seguito a commercializzare, metodi di manipolazione di massa che facevano uso della psicologia del subconscio. Per intenderci, stiamo parlando di quelle tecniche di persuasione che ispirarono, ad esempio, il Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels.

La filosofia di Bernays è piuttosto semplice e possiamo ricavarla da "Propaganda", la sua opera più celebre e l'unica ad essere stata tradotta in italiano. Secondo Bernays, in sostanza, l'uomo della strada non è dotato di opinioni affidabili e per questo potrebbe votare per la persona sbagliata o desiderare la cosa sbagliata, quindi è necessario guidarlo dall'alto facendo appello al suo subconscio, ovvero ai suoi desideri e alle sue paure più profonde. Quella che aveva in mente Bernays era quindi una nuova forma di dittatura, in cui il vero potere è invisibile e viene esercitato per mezzo della manipolazione delle opinioni e delle abitudini delle masse.

Bernays utilizzò le proprie tecniche manipolatorie in ambiti e campi di applicazione molto diversi tra loro. Ad esempio, il suo primo successo fu quello di convincere gli americani ad entrare nella Prima Guerra Mondiale, scelta verso la quale il popolo inizialmente si dimostrava ostile. A tal fine fu necessaria una massiccia campagna propagandistica che tentò di sfruttare più strumenti possibili, come ad esempio il celebre poster raffigurante lo Zio Sam e la frase "I Want You for US Army", oppure lo slogan "fare del mondo una democrazia più sicura" che è utilizzatissimo ancora oggi.


I risultati della propaganda bellica furono talmente positivi da impressionare perfino il mondo degli affari statunitense, che a guerra finita si vedeva ricco e potente, ma si trovava alle prese con il problema della sovrapproduzione. Se in periodo di guerra la produzione di massa aveva prosperato, ora la gente possedeva talmente tante cose da smettere di comprarne di nuove. Perchè, sembrerà strano, ma fino ad allora i prodotti erano venduti alle masse sulla base di una necessità. Per questo era indispensabile un cambiamento radicale di mentalità, e le multinazionali americane videro proprio in Edward Bernays l'uomo giusto per questo compito.

Fu così che il pubblicitario statunitense iniziò a lavorare per l'industria e la finanza. In questo senso una delle imprese più eclatanti di Bernays fu quando, nel 1929, convinse le donne americane a fumare, nonostante in quegli anni fosse ancora un vero e proprio tabù. In occasione della tradizionale parata di Pasqua, che si tiene ogni anno a New York, Bernays convinse un gruppo di dieci ricche debuttanti femministe a nascondere delle sigarette Lucky Strike sotto la gonna e a fumarle con fare teatrale ad un suo segnale. Ma il grande genio di Bernays fu soprattutto nella coniazione dello slogan:"le torce della libertà", che comparve su tutti i giornali ed ebbe un impatto fenomenale sul pubblico. Bernays aveva creato l'idea che se una donna fumava, ciò l'avrebbe resa più potente e indipendente, un'idea che sopravvive ancora oggi.


Anche se l'idea che fumare rendesse le donne realmente più libere era completamente irrazionale, questo le faceva sentire più indipendenti. Da qui Edward Bernays arrivò a capire che era possibile spingere la gente a comportarsi in modo irrazionale se si collegavano i prodotti ai loro desideri emotivi e ai loro sentimenti. Non si trattava più di "avere bisogno di quel vestito", ma piuttosto di "sentirsi meglio con quel vestito". 

Bernays cominciò a inserire pubblicità occulte nei film, a vestire le stelle alle prime dei film con vestiti e gioielli prodotti da altre ditte che lui rappresentava. Si vantava di essere stato la prima persona a dire ai produttori di automobili che potevano vendere le macchine come simboli della sessualità maschile. Pagava alcuni psicologi per dire che un certo prodotto era una cosa buona per i clienti e poi fingeva che tali informazioni provenissero da ricerche indipendenti. Organizzava sfilate di moda nei grandi magazzini e pagava le celebrità per ripetere il nuovo messaggio essenziale: non si compravano più le cose solo per soddisfare dei bisogni, ma per esprimere agli altri il proprio senso di identità. Era nato il consumismo.

Ma il contributo di Bernays all'umanità non si è esaurito con l'individuazione di tecniche in grado di manipolare le masse per mezzo di desideri inconsci o indotti artificialmente nelle menti dei consumatori. Bernays andò oltre e mise a punto una tecnica che si basa sulla minaccia, sulla paura. Tra i suoi clienti vi era la "United Fruit Company" (l'attuale Chiquita), società che possedeva vaste piantagioni di banane in Guatemala e per decenni aveva controllato il Paese mediante dittatori corrotti. Nel 1953 però fu eletto presidente il colonnello Guzmàn, il quale promise di liberare il Paese dal controllo della United Fruit e annunciò che il governo avrebbe confiscato molte delle terre della compagnia. Si trattò di una mossa molto popolare, ma un disastro per la United Fruit Company, che si rivolse a Bernays per liberarsi di Arbenz.

Bernays comprese che doveva trasformare l'immagine di un governo eletto dal popolo, che stava facendo del bene al Paese, nell'immagine di una Nazione troppo vicina ai confini americani e che rappresentava una minaccia per la democrazia americana. Essendo il periodo della Guerra Fredda, con gli americani già molto sensibili al "pericolo rosso" e a ciò che i comunisti potevano fare, Bernays trasformò brillantemente questa situazione in una minaccia comunista vicino ai propri confini. A tal fine arrivò addirittura a creare una finta agenzia di stampa indipendente, la "Middle America Information Bureau", la quale bombardò il pubblico americano con la notizia che Mosca intendeva usare il Guatemala come testa di ponte per attaccare gli Stati Uniti. In seguito, in collaborazione con la United Fruit, la CIA addestrò e armò un esercito di ribelli e trovò un nuovo leader, il colonnello Armas. L'agente della CIA incaricato di ciò era Howard Hunt, in seguito coinvolto nello Scandalo Watergate, mentre Bernays era riuscito a convincere la popolazione americana a vedere questi fatti come la liberazione del Guatemala da parte di liberi combattenti per la democrazia.



Ma lo studio della storia non deve essere fine a se stesso, dalla storia si deve imparare. Se tale Edward Bernays, con le sue tecniche manipolatorie, ha permesso per tutto il XX secolo che le multinazionali americane, con l'aiuto del governo USA, facessero immensi profitti ai danni dei popoli di quasi tutto il mondo, non possiamo permettere che la stessa cosa accada oggi proprio a noi.

L'Italia in questo momento fa parte dell'Unione Europea, istituzione sovranazionale evidentemente di stampo filo-americano, sia per quanto riguarda lo stile di propaganda che per quanto riguarda la società consumista e l'ideologia economica liberista. Siamo parte di un progetto che fin dai suoi primi passi, per imporre le proprie decisioni ai cittadini, segue alla lettera gli "insegnamenti" di Bernays legati alla manipolazione dell'opinione pubblica. Siamo entrati in guerre assurde per "esportare la democrazia", abbiamo firmato trattati suicidi che vengono chiamati "compiti a casa" per sminuirne la pericolosità e ci siamo addirittura ritrovati ad ascoltare discorsi di nostri politici che tranquillamente spiegavano come la crisi fosse necessaria a costringere i popoli a cedere parti delle loro sovranità:


Ogni singolo passo dell'integrazione comunitaria è avvenuta sopra le nostre teste, perchè "l'uomo della strada è irrazionale e non può sapere cosa è meglio per lui". Una ristrettissima elite, proprio mentre leggi questo articolo, si sta arrogando il diritto di scegliere per te e di convincerti con metodi propagandistici che sia l'unica scelta giusta. Ricordi un solo dibattito pubblico serio aperto sull'euro o su qualsiasi altro tema dell'integrazione comunitaria? Probabilmente no, perchè ogni scelta ci viene presentata a giochi fatti e non può essere messa in discussione.

Allora perchè ancora ci sorprendiamo quando scopriamo che tutte le decisioni prese a Bruxelles vanno a vantaggio della finanza e delle multinazionali ai danni dei popoli? Perchè ancora ci sorprendiamo quando i media ufficiali preferiscono parlarci del divorzio della Marini piuttosto che del Fiscal Compact o del Fondo di Redenzione europeo? (ne abbiamo parlato qui e qui

Finchè non impareremo a distinguere la propaganda dall'informazione, finchè non riusciremo a distinguere un politico o un intellettuale che parla alla nostra razionalità da uno che invece parla alle nostre paure e ai nostri desideri, resteremo schiavi inconsapevoli di questo sistema che tende ad accentrare sempre più potere nelle mani di sempre meno persone, e al quale non servono cittadini liberi e consapevoli, ma solo un gregge di pecore superficiali e disinformate da indirizzare a piacimento.

1 commento:

  1. Articolo stupendo.Sono cose che chi le ha studiate sa da anni, ma sono state sempre abilmente nascoste alle masse dalle tecniche di disinformazione televisive e della stampa asservita.

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